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Orgasmo senza eiaculazione o eiaculazione retrograda
L’orgasmo senza eiaculazione si verifica quando il liquido seminale, piuttosto che essere espulso all’esterno attraverso l’uretra, viene respinto in vescica. Questo fenomeno viene anche chiamato ‘orgasmo asciutto’ o eiaculazione retrograda. Come si manifesta Questa situazione si differenzia dall’eiaculazione ritardata o impossibile, nelle quali manca il riscontro di spermatozoi nelle urine, in quanto l’orgasmo permane ed è accompagnato dalle tipiche contrazioni piacevoli, ma si produce a vuoto, senza fuoriuscita di sperma. Possibili cause Le cause dell’eiaculazione retrograda sono sempre di natura organica o medica. Le più comuni sono dovute agli interventi chirurgici che vengono fatti sulla prostata o sul collo vescicale. Tutti i pazienti che vengono operati di prostata dovrebbero essere informati sulla eventualità che si presenti una incapacità di eiaculare all’esterno. Altre cause possono derivare da alcuni interventi sul sistema nervoso, da lesioni al midollo spinale, dal diabete mellito o dall’assunzione di alcuni farmaci antidepressivi o ansiolitici. Le terapie Terapie mediche Anzitutto, per capire se ci troviamo di fronte a un caso di eiaculazione retrograda, è necessario effettuare una serie di esami neurologici e radiologici e un esame delle urine, subito dopo un orgasmo, per la ricerca degli spermatozoi. La terapia del disturbo prevede l’utilizzo di farmaci simpaticomimetici che stimolano il sistema nervoso autonomo. In alcuni casi è indicato un intervento chirurgico sul collo vescicale. Spesso si consiglia al paziente di tenere la vescica piena durante il rapporto per favorire la chiusura del collo vescicale durante l’eiaculazione. Le psicoterapie Prima di tutto è molto importante, per evitare altre problematiche psicologiche più gravi, informare direttamente e in modo chiaro i pazienti su tutti i cambiamenti della risposta sessuale che possono verificarsi dopo un intervento chirurgico o in seguito all’assunzione di alcuni farmaci. In molti casi può rivelarsi utile un supporto psicologico, più che una psicoterapia. Il disturbo, infatti, può creare notevole disagio e sofferenza sia al paziente che alla coppia. |